21/04/2021

Beato Angelico, capolavori in transito in occasione della mostra di Forlì “Dante. La visione dell’arte”

Lo scambio previsto tra il Museo di San Marco a Firenze e la Pinacoteca dei Musei civici di Forlì

Beato Angelico esposto alla grande mostra su Dante
Beato Angelico esposto alla grande mostra su Dante

Sono due capolavori del Beato Angelico i protagonisti dell’accordo di collaborazione tra la Direzione regionale Musei della Toscana, il Museo di San Marco a Firenze da un  lato, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e il Servizio Cultura Turismo e  Legalità del Comune di Forlì dall’altro stretto in occasione della mostra “Dante. La visione dell’arte”, in programma al Museo civico di San Domenico a Forlì, anche se ancora non si conoscono le date di apertura. Grazie a questo scambio a Firenze verrà temporaneamente esposto il dittico con la Natività e l’Orazione nell’Orto,  nel contesto dell’ambiente che  rappresenta una sorta di santuario mondiale dell’arte del grandissimo artista  domenicano.

Andrà in prestito a Forlì il Giudizio Finale del Beato Angelico (Vicchio del Mugello, c. 1395 – Roma, 1455), realizzato per la chiesa  del convento fiorentino camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze – conservato dall’epoca delle soppressioni presso il Museo di San Marco a Firenze.  Arriverà invece a Firenze, nella rinnovata sala del Beato Angelico del Museo di San Marco il dittico con la Natività e l’Orazione nell’Orto, donato alla città di Forlì nella prima  metà dell’Ottocento dall’abate Melchiorre Missirini (Forlì, 1773 – Firenze, 1849),  grande erudito dai molteplici interessi.

La collaborazione tra i due Musei

Una forma di collaborazione interessante per entrambe le realtà museali, che non è nuova per il Museo di San Marco: alla fine di settembre del 2019 era infatti arrivato a  San Marco dal Museo del Prado dell’Annunciazione di Robert Campin, in occasione  dei 150 anni del Museo. La finalità dell’iniziativa è di permettere ai fiorentini e ai turisti di persona questo ulteriore capolavoro  dell’artista, esemplare della fase della sua attività più attenta ai rinnovati modelli  della visione rinascimentale. 

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha commentato così l’operazione: “Il virtuoso scambio di  opere d’arte conferma l’efficacia e bontà della politica delle Gallerie degli Uffizi di  decentrare i flussi e valorizzare luoghi erroneamente considerati periferici, ma che,  al contrario, sono i veri centri di cultura e di scambi dell’oggi e del domani”.