“Alberi in versi” la mostra dell’artista Giuseppe Penone nella Galleria degli Uffizi
Fino al 3 ottobre un omaggio a Dante in trenta opere
L’“albero che vive della cima” (Divina Commedia, Paradiso, 18: 28-30) è la metafora guida di “Alberi in versi”, la mostra dell’artista Giuseppe Penone nella Galleria degli Uffizi. Fino al 3 ottobre, un percorso in oltre trenta opere, tra sculture, installazioni, disegni e incisioni, che costituiscono un omaggio al Sommo Poeta, ma che ripercorrono anche i temi centrali dell’opera dell’artista.
Forma essenziale e necessaria, l’albero è da sempre per Penone archetipo della scultura e insieme materia viva, simile a quella del corpo umano. Proprio per celebrare l’anno dantesco, Giuseppe Penone ha realizzato Abete, la monumentale installazione di acciaio e bronzo di oltre 22 metri, posizionata in piazza della Signoria.
Il percorso della mostra
Il percorso della mostra, come voluto dall’artista, inizia con opere della fine degli anni Sessanta, dove è già presente il tema del rapporto uomo-natura. Penone conferisce al disegno il linguaggio della scultura: i suoi elementi costituivi sono infatti pressione, materia, mutamento, come accade anche nel frottage di 15 metri Persone e Anni (2020), qui esposto per la prima volta.
La pelle è organo di contatto per eccellenza, con le impronte che diventano immagini che tutti producono e che si trasformano in mappe sensoriali . Il tema dell’epidermide offre l’occasione di mettere l’opera di Penone in dialogo due statue dell’antichità romana. Con l’installazione Respirare l’ombra (2000) Penone racconta lo spazio che attraverso il respiro riempie e plasma il nostro corpo e che è oggetto di un continuo scambio con l’ambiente esterno. Alla complementarietà tra fotosintesi delle piante e respirazione umana rimanda infatti il polmone di foglie in bronzo dorato posto tra le gabbie che rivestono le pareti, ad un’altezza pari a quella del polmone umano.
Sono numerose le metafore poetiche create dalle opere di Penone, dove natura e umanità si fondono. Forma essenziale e necessaria, l’albero è da sempre per Penone archetipo della scultura e insieme materia viva, simile a quella del corpo umano. Allo stesso tempo l’artista ha scelto le piante come comune denominatore di un’indagine sul rapporto ambivalente tra interno-esterno, positivo-negativo, umano-vegetale, arte-natura. Come “l’albero che vive dalla cima” raccontato da Dante.