Dante fenomeno pop: il rapporto con il mondo dei fumetti raccontato nel volume “A riveder la china”
Curato da Leonardo Canova, ricercatore dell’Università di Pisa, è disponibile on line ad accesso libero
Dante icona pop: nel corso dei festeggiamenti per il settecentesimo anniversario della morte abbiamo letto spesso questo accostamento. Il volume“«A riveder la china»: Dante nei fumetti (e vignette) italiani dal XIX al XXI secolo”, appena uscito, ce lo racconta mettendo in luce il rapporto tra il Poeta e la nona arte, unendo il mondo dei dantisti e quello di fumettisti e illustratori che hanno tratto ispirazione dalla sua opera e dalla sua figura.
A guidarci in questo percorso è Leonardo Canova, post-doc del Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica dell’Università di Pisa, ha curato il libro insieme a Luca Lombardo (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Paolo Rigo (Università degli Studi Roma Tre).
Il libro si inserisce nel filone di studi che analizza Dante come fenomeno pop, approfondendone aspetti che, numeri alla mano, risultano ancora poco esplorati: basti pensare che su circa 1400 saggi pubblicati ogni anno sull’opera o sulla vita di Dante, solo una sessantina negli ultimi 20 anni ne ha trattato il rapporto con il mondo del fumetto
Il volume è fruibile in open access e scaricabile gratuitamente sul sito di Edizioni Ca’ Foscari a questo link.
Come si sviluppa il libro
La prima sezione ripercorre la presenza del poeta nei fumetti italiani dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, fornendo ai lettori una sorta di atlante del fumetto dantesco. La seconda parte, curata da Valentina Rovere (University of Helsinki), accosta la parte artistica a quella scientifica, ospitando una galleria di illustrazioni e scritti inediti realizzati appositamente da artisti emergenti e importanti esponenti del mondo della nona arte.
Dall’archetipo Gustave Doré alle più recenti realizzazioni per il web, Dante viaggia attraverso i più importanti snodi della storia del fumetto in Italia, al fianco di alcuni tra i più famosi protagonisti di questi albi.
“Che si trovi a sostituire Lucifero in chiave di tormentatore – commenta Leonardo Canova, uno dei curatori – come accade nel celebre Inferno di Topolino firmato da Guido Martina, o ad interpretare una versione ipermoderna di se stesso, come nella straordinaria opera di Marcello Toninelli o ancora che sia ridotto ad un vecchietto scappato dall’ospizio, come in Cattivik, o ad un cantautorucolo squattrinato, come in Geppo, Dante è sempre Dante”.
La rappresentazione di Dante
Naso sporgente, abito e cappello rossi, eventuale corona d’alloro: la “faccia” del sommo poeta resta sempre la stessa, anche se reinterpretata in modi diversi.
“Dante volle essere popolare, decidendo in maniera quasi rivoluzionaria di scrivere in volgare, e di fatto lo fu fin da subito: imparato a memoria, trascritto, commentato come nessun altro autore al mondo – conclude Leonardo Canova – Abbattendo l’innegabile barriera linguistica che oggi allontana l’opera del poeta dai lettori, il fumetto può restituire alla Commedia quella popolarità della quale ha sempre goduto.”
Il libro è stato realizzato grazie ai contributi delle Università di Pisa, nell’ambito del progetto PRIN Hypermedia Dante Network, Ca’Foscari di Venezia, nell’ambito del progetto Vertexcult, e Roma Tre.