Farinata degli Uberti protagonista di un cortometraggio che verrà proiettato l’11 luglio a Apriti Cinema
Si intitola “La tredicesima notte” ed è dedicato a una delle figure più importanti della Commedia
Siamo nel 1264, dopo la battaglia di Montaperti. Farinata degli Uberti si trova in un campo di battaglia, in mezzo ai morti: un vero inferno. Inizia così il cortometraggio di Giovanni Guidelli “La Tredicesima notte”, che sarà presentato l’11 luglio alle 21,30 all’interno della rassegna Apriti Cinema, ospitata nel piazzale degli Uffizi. La proiezione avverrà alla presenza del regista e sarà preceduta da un intervento della saggista Maria Soresina sulla figura di Dante e di Farinata degli Uberti, moderato da Fabrizio Borghini.
Ma chi era Farinata degli Uberti, che Dante inserisce nel Canto X dell’Inferno?
Farinata degli Uberti, il Cavaliere
Farinata degli Uberti era un Cavaliere fiorentino, che sosteneva la causa ghibellina. Dante lo inserisce nel Canto X tra gli eretici, in particolare tra gli epicurei, coloro che non credono in una vita dopo la morte.
Proprio per Farinata e la sua discendenza la pace non è mai arrivata, nemmeno con la morte. Diciannove anni dopo essere morto è stato processato e condannato a Firenze da parte dell’Inquisitore Salomone da Lucca, per aver condotto e concluso la sua vita come Cataro “Consolato”. Per vendetta dei guelfi, ai suoi discendenti furono confiscati tutti i beni.
Ma non solo. Dopo la battaglia di Montaperti i ghibellini, vincenti, volevano radere al suolo la città di Firenze, ma Farinata degli Uberti prese una posizione decisa e riuscì ad evitare la tragedia. Alla sua morte, nel 1264, fu sepolto nella cattedrale di Santa Reparata, dove è stato successivamente costruito il Duomo di Firenze. Ma la vendetta guelfa lo raggiunse anche da morto: infatti nel 1283 i corpi di Farinata e sua moglie Adaleta subirono a Firenze un processo pubblico per l’accusa di eresia. Per l’occasione i loro resti vennero riesumati per la celebrazione del processo, conclusosi poi con la condanna, da parte dell’inquisitore francescano Salomone da Lucca.
Farinata nel Canto X dell’Inferno
Farinata è collocato nella Commedia tra gli eretici epicurei che l‘anima col corpo morta fanno (v. 15), ovvero non credono nell’immortalità dell’anima. Tra lui e Dante, avversario politico, si svolge un colloquio al cui centro ricadono i temi della lotta politica ma anche della famiglia. Dante tocca il tema delle colpe dei padri che ricadono sui figli: un tema caro al poeta, che avrebbe potuto far revocare l’esilio ai figli maschi se avesse voluto far ritorno, umiliandosi e chiedendo perdono a Firenze
A Farinata degli Uberti, personaggio importante del suo tempo, Dante rese un grande omaggio, facendone uno dei protagonisti indimenticabili del suo Inferno e tratteggiandone una figura imponente e fiera, tanto che la sua guida Virgilio lo esorta a non usare con lui parole comuni ma nobili (“conte”). E al “conte” il cortometraggio “La tredicesima notte” rende omaggio.